La chirurgia coronarica mini-invasiva

L’intervento cardiochirurgico senza grandi tagli è ora possibile.

Fino ad oggi l’esecuzione di un intervento di bypass aortocoronarico è rimasta invariata. La tecnica tradizionale prevede l’isolamento di condotti (bypass) come l’arteria mammaria interna, l’arteria radiale del braccio e la vena grande safena della gamba mediante un’incisione longitudinale di circa 40 cm.

Negli ultimi anni lo sviluppo di tecniche di chirurgia mini-invasiva ha determinato un cambio di approccio con lo scopo di ridurre l’invasività dell'intervento e le conseguenze della ferita chirurgica, quindi il sanguinamento, il dolore post operatorio, la possibilità di infezione e il danno estetico.

Con questo nuovo spirito filosofico all’Ospedale San Gerardo di Monza si è progressivamente passati dalla chirurgia a cielo aperto a quella video assistita per l’isolamento dei condotti da utilizzare durante l’intervento di bypass aortocoronarico.

Mediante la tecnica endoscopica il cardiochirurgo è in grado di isolare la vena safena e l’arteria radiale attraverso un’incisione chirurgica di soli 3-4 cm dove viene inserita una videocamera ed uno strumento chirurgico appositamente sviluppato. Il condotto viene successivamente isolato dall’interno senza ulteriori incisioni chirurgiche.

L’intervento presenta tempi di prelievo equivalenti alla tecnica tradizionale, un’ottima qualità del vaso isolato ma al tempo stesso consente di ridurre, sino a quasi eliminare, il “discomfort” della ferita chirurgica e di limitare le possibili complicanze.

Richiedendo piccole incisioni cutanee e quindi limitate porte di accesso per gli agenti infettivi, l’operazione riduce enormemente il rischio d’infezione, inoltre, è meno dolorosa, garantisce un più rapido recupero funzionale (il paziente può essere dimesso già dopo 3-4 giorni dalla procedura), un ridotto sanguinamento post operatorio e un miglior risultato estetico.

L’intervento mini-invasivo è effettuabile nella maggior parte dei casi e non presenta controindicazioni.

Il prelievo endoscopico è utilizzato a livello mondiale in più di 1 milione di procedure ogni anno e si è affermato come la tecnica preferenziale di prelievo negli Stati Uniti.

L’Ospedale San Gerardo di Monza è tra i pochi centri italiani ad aver introdotto e implementato questa metodica.