Cardiochirurgia mini-invasiva: la valvola aortica

La stenosi valvolare aortica è la valvulopatia cardiaca più comune nei paesi sviluppati e la sua incidenza aumenta con l’avanzare dell’età media della popolazione. La sostituzione valvolare aortica con protesi rappresenta il trattamento di scelta della malattia.

Spesso il concetto di mini-invasività si associa, nell’immaginario collettivo, solo ad una cicatrice di piccole dimensioni. La realtà è però, decisamente più complessa. Il termine “cardiochirurgia mini-invasiva” si riferisce a “qualunque procedura eseguita senza ricorrere a una sternotomia completa o all’utilizzo della circolazione extra-corporea”. La sostituzione della valvola aortica mediante tecnica mini-invasiva è il risultato di una filosofia chirurgica il cui scopo è quello di ridurre l’invasività dell’atto chirurgico a 360° e non di limitarsi alle sole dimensioni dell’incisione chirurgica.

Negli ultimi anni, grazie all’introduzione di tecniche e materiali di ultima generazione, ho standardizzato la procedura di sostituzione valvolare aortica per garantire gli stessi standard di qualità e sicurezza dell’intervento tradizionale associati a una riduzione delle complicanze, della degenza e del dolore post operatorio e ad un rapido ritorno alla vita di tutti i giorni. 

Il mio approccio prevede:

La valutazione pre operatoria: valutati gli esami strumentali ed ematici, ogni caso clinico viene discusso in sinergia tra chirurgo, anestesista, perfusionista (responsabile della circolazione extra-corporea) e strumentista di sala operatoria definendo la strategia ottimale per il singolo paziente.

 L’intervento chirurgico: l’intervento di sostituzione valvolare aortica isolata avviene di routine mediante una mini-sternotomia eseguita attraverso una piccola incisione di 5 cm circa praticata sulla linea mediana dello sterno. La riduzione dell’incisione chirurgica richiede minor dissezione dei tessuti con riduzione del sanguinamento post operatorio e della necessità di trasfusioni, dei tempi di ventilazione meccanica e della degenza in terapia intensiva ed in reparto. Il tutto con un miglior risultato estetico.

 La circolazione extra-corporea: l’intervento di sostituzione valvolare aortica non può prescindere dall’utilizzo della circolazione extracorporea. Nell’intervento mini-invasivo utilizzo, però, un sistema di circolazione extra corporea ottimizzato e disegnato ad hoc per ridurre ulteriormente l ‘incidenza di trasfusioni, l’infiammazione post operatoria e l’incidenza di fibrillazione atriale.

La scelta della protesi aortica: durante l’intervento mini-invasivo è possibile sostituire la valvola aortica con qualunque tipo di protesi sia meccanica che biologica. Negli ultimi anni sempre più spesso, in accordo con il trend mondiale, molti pazienti hanno optato per una valvola biologica in relazione alla miglior qualità di vita conseguente all’assenza della terapia anticoagulante orale. Da qui l’introduzione delle protesi di ultima generazione “rapid-deployment” in grado di ridurre ulteriormente i tempi dell’intervento e della circolazione extra-corporea. 

La sinergia di tutti questi fattori contribuisce agli ottimi risultati ottenuti in termini di sopravvivenza ed assenza di complicanze e oramai accettati anche dalla comunità scientifica internazionale. (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27866023/)

 

10 Dicembre 2020
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